
La Fondazione Archivio Vittorio Cini è depositaria dell’Archivio privato di Vittorio Cini (Ferrara, 20 febbraio 1885 – Venezia, 18 settembre 1977) – imprenditore, mecenate, collezionista, protagonista della storia e della vita economica, politica, sociale e culturale del XX secolo – e di altri suoi familiari e intraprende iniziative per perpetuarne e onorarne la memoria.
L’archivio di Vittorio Cini si è formato ed è sempre stato conservato nella sua casa veneziana, Palazzo Cini a San Vio. Deve la sua attuale struttura e organizzazione a Silvio Tonello, che fu il segretario dell’imprenditore dal secondo dopoguerra e sino alla morte. A quest’ultimo vennero nel tempo affidate anche le carte di Giorgio Cini, nonché di altri esponenti della famiglia vissuti tra Ferrara e i Colli Euganei nel XIX secolo (Luigi, Paolo, Giuseppe e Giorgio di Paolo Cini, Giuseppe Giraldi) e dell’attrice Lyda Borelli. Per espressa volontà del senatore, i suoi documenti di carattere strettamente privato vennero alla sua morte distrutti. Nel 2006 l’archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004). Ne è seguito un progetto di descrizione e ordinamento, che ha interessato dapprima la corrispondenza del secondo dopoguerra e successivamente gli altri nuclei documentari. L’inventario, realizzato con il software X-dams distribuito da Regesta, è in via di ultimazione e sarà quanto prima reso disponibile agli studiosi.